Cielo Mare, 2023

Collage papier, aquarelle.
“Che cos’hai quando hai il nome di una strada?” chiedeva Anaïs Nin raccontando come si addomesticano le città, come le si fanno proprie. Raccontava il passaggio dalla meraviglia della prima volta in cui ci si trova in un preciso luogo, al passo tranquillo dell’andare per le strade diventate “casa”. Cosa fa “casa”?
Due coordinate, un punto nell’universo, un incrocio di destini, un momento preciso nello scorrere infinito del tempo, un fazzoletto di terra che accoglie un edificio, una strada, una città, un luogo in cui si vivrà, si amerà, si rifarà il mondo… ancora una volta.